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Annunziata Scipione  - Alcune Opere 

Scheda Alcune Opere |  Vocabolario Dialettale

OPERA 37
COTTURA DEL PANE
(70x50) 1978

Descrizione

Le case sparse d'Azzinano non son lungi da Colledara, ed anche se Annunziata non lo sa, rutilano spesso sulle sue tele le pagine memorabili del grande Fedele Romani, «il più bel libro di memorie del nostro Novecento», come ci disse Francesco Flora. Ecco dunque il fruciandolo che monda il forno caldo di cenere, in attesa dell'antico rito del pane. I familiari rameggi, e lo steccato fiorito di giaggioli e di rose, separano un aldiquà e un aldilà che specchiano i nostri due mondi, le nostre due anime, il nostro ieri fatto di dolci memorie quotidiane, l'oggi perduto in un desiderio irrefrenabile d'astrazione e di sogno. 

Nomenclatura-folk

Sul fondo una donna col fruciàndolo (lu munnime) inumidito in un secchio e che ripulisce il forno da ogni rimasuglio di carbone e di cenere; mentre i tizzi caduti per terra continuano a fumigare (sfumechì), il cane inosservato fa una bevutina nel medesimo secchio. Il fornaio è pronto con la pala per immettere i pani nel forno; per non interromperne la lievitazione, una ragazza man mano rimuove il mantile che li protegge al tiepido (la mandarelle) e che infine posa sulla siepe. Sulla destra, altra massaia è in arrivo con la sua tavola di pani da cuocere, collocati e avvolti nel mantile e coperti dall'apposito telo. In primo piano, la bimba fa smorfie e il fratellino insiste a giocare col gatto visibilmente infastidito.

 

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