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Annunziata Scipione  - Alcune Opere 

Scheda Alcune Opere  |  Vocabolario Dialettale

OPERA 2
INTRECCIO DI CANESTRO
(70x50) 1972

Descrizione

Tanto cari al poeta Corrado Govoni e al poeta della cinepresa Ermanno Olmi, da questi «alberi degli zoccoli», da queste «tigne di salici cadenti, vecchi, sciancati, tutti scorza e rughe, confinati sui fossi, ecco un giorno tu vedi fiammeggiare le vermene sanguigne»; e lì, sull'erba umida, sulla proda del rivo che gorgoglia, e il canneto gli fruscia dappresso, squillano la camicia e il berretto viola del canestraro, le mani svelte intrecciano canne e vinchi per l'utile opera d'arte quotidiana. Ma il ragazzo, o Nunziatina, già cavalca un tronco animato, il suo scalpitante ippogrifo, e la fantasia colora di sogni e di poesia quest'opera premonitrice.

Nomenclatura-folk

Dai contadini i canestri erano eseguiti per lo più d'inverno in un angolo della stalla, dal tepore accogliente; talora erano intessuti anche all'aperto, come nel quadro, specie in tempo di verdesacche, cioè di «verdisecco» = mezzo appassito: se dopo lunga siccità cade una leggera spiovazzata, non si può lavorare la terra che deve restare in totale riposo finché non torni pienamente asciutta; in caso diverso, nel terreno si produce una reazione chimica che poi «brucerà» il raccolto; gli agricoltori sogliono sgridare acerbamente i ragazzi inesperti: Nen' passa 'mmezze a la verdesacche, sennò t'accide!

 

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