Il nome
di questo paese d’alta montagna non ricorre nei documenti
antichi costituito poi lo Stato di Roseto o della
Montagna
di Roseto, dopo il 1529 , quando parlava di questo Stato
si parlava altresì selle sue “frazioni”, paesi e castelli
, taluni invero quasi sperduti tra le montagne. Tra
Cortino e Vallevaccaro e Altovia si trovano anche i due
poderosi castelli Morelli e zingano, che furono
completamente distrutti dal terremoto il 2 febbraio 1703.
Venendo
a parlare più in particolare del centro abitato di Cortino
diciamo che lo storico Nicola Palma ci ha spiegato come
il termine sia un diminutivo di Corte, con cui nel
Medioevo si indicava un piccolo podere , cinto di mura,
provveduto di abitazioni per coloni.
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Una
interessante menzione di Cortino la troviamo proprio nel
1529 , nel “Libro Censuale” fatto redigere dal vescovo di
Teramo Mons. Francesco Chiericati : da esso si rileva che
la chiesa di Santa Maria di Cortino pagava 18 Lucensi o
Lucchesi e una focaccia. Il Feudo o lo Stato di Roseto fu
smembrato nel 1813 fra i due nuovi Comuni di Crognaleto e
di Cortino.
Fra i
dati monumentali e artistici più interessanti dobbiamo
notare il buon numero di iscrizioni antiche che si
rinvengono all’interno del paese , fra cui quella della
chiesa parrocchiale e l’altra di “casa Tiberi”.
Interessante anche la Chiesa di Sant’Egidio della Rocca o
di Altovia, paese ormai abbandonato ma assai
caratteristico e per questo meta di numerosi visitatori.
Di notevole pregio è la
Chiesa dell'Assunta nella frazione di Padula. |
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