La collezione di oggetti d’epoca originali raccolta nella
casa-museo di Gino Di Benedetto testimonia la vita
arcaica delle genti d’Abruzzo. Con i suoi sedicimila
pezzi rappresenta una delle tre raccolte più consistenti
d'Abruzzo, insieme con il Museo delle genti d'Abruzzo
di Pescara e con il Museo delle tradizioni delle arti
contadine di Picciano.
La collezione è esposta lungo un percorso nel quale sono
state riprodotte numerose botteghe artigiane
(il falegname, il ciabattino, il fabbro, il ramaio,
ecc.) corredate dagli attrezzi originali. Sono state
riambientate anche numerose lavorazioni tipiche
del passato (la raccolta delle olive, la vendemmia, la
trebbiatura, ecc.). Tra gli oggetti di particolare
pregio spiccano: un originale torchio per l’olio
costruito nel 1695, alto quasi tre metri; un frantoio
a trazione animale; le attrezzature legate alla
pastorizia e alla lavorazione del formaggio (cattura
l’attenzione una piccola edicola della
Madonna con sportellini richiudibili che veniva
trasportata dai pastori nelle loro lunghe transumanze
dall’Abruzzo alle Puglie); le attrezzature per la
lavorazione della lana
compreso un antico |
telaio
in legno per la tessitura;
l’equipaggiamento originale delle S.S. naziste che
occuparono nel ’43 il nostro territorio; gli inquietanti
arnesi dei ginecologi che, con rudimentali pinze,
aiutavano le madri a partorire in casa; oltre a numerose
cartoline, foto, documentazioni storiche, libri e
giornali d’epoca, una ricca collezioni di coppi antichi,
che vanno da una lunghezza di pochi centimetri ad oltre
un metro e le giganti cesoie, lunghe circa 2 metri,
utilizzate in passato per tagliare il rame e tanto,
tanto altro ancora.
E’ inoltre testimoniata la vita che si svolgeva nella terra
D’Abruzzo dei nostri avi; ecco quindi gli antichi
giocattoli, le prime rudimentali radio e grammofoni e
dischi in vinile, gli oggetti di uso quotidiano per la
casa, i vecchi mobili.
E’ questo un ambiente ideale per girare film sul passato.
In mancanza di un’ampia superficie espositiva molti
oggetti non possono essere esposti. Per il patrimonio
culturale in campo etnografico che rappresenta la
collezione richiederebbe un luogo più idoneo per una
fruizione completa e adeguata dei visitatori.
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