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  il Cestaio
Documento audiovisivo del Museo di Tossicia

Con quella della paglia, la lavorazione dei vimini, ha lunghe e nobili tradizioni fra le montagne dei Gran Sasso.
I canestrari, fabbricanti di canestri, gerle, cestini, panieri lavorano i vinchi, quelli lungo i fossi, scortecciati o gialli, tessendoli con le canne fresche monde e spaccate.
Sono oggetti di robusta e finissima fattura che rivelano nel gioco degli intrecci e nel gusto disegnatìvo, nell'espressione volumetrica, l'estro e la fantasia artigiana. Dal fondo, una raggiera serrata di vinchi, si tesse risalendo alla svasata costolatura paretale, fino al sommo del manico, sempre saldo a doppia o tripla cordonatura.
Anche questa è un'immagine che va lentamente dissolvendosi nel nostro mondo agricolo, scalzato dagli svariatismí contenitori di plastica.
Lavoro degli anziani, in genere, che vi passano le ore d'inverno o le pause delle attività agricole.
 Notissimi nel passato, i canestrari della Val Vomano e, più particolarmente, in Comune di Colledara, quelli di Villa Petto, ove ancora è possibile rinvenire fiorenti tracce di questo settore artigianale.

(tratto dal Calendario sui Mestieri prodotto dalla Comunità Montana del Gran Sasso)  il testo è di Luciano Ricci.

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