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Annunziata Scipione  - Alcune Opere 

Scheda Alcune Opere |  Vocabolario Dialettale

OPERA 48
CUCINA PATERNA
(100x70) 1980

Descrizione

Ritorna l'esilarante motivo della cucina che alimentò le nostre prime fantasie e nutrì i nostri passi d'avvio; ma qui la memoria è più folta, e la congerie degli oggetti, ordinati e descritti, quasi alluminati l'uno accanto all'altro, è fitta e loquace, delizia del demologo in cerca di mondi perduti. E in quanto alla sintassi, cui si accennava, Annunziata non mette nulla a caso, sta lì a pensare ore ed ore questo qui e questo là, la parabola si snocciola fluente senza mai incepparsi, anche se non sempre può attingere - quando l'iconografia prevarichi sull'emozione - alla poesia pura 

Nomenclatura-folk

Sulla sinistra la massaia passa la farina con lo staccio (lu setacce), mentre la bimba si diverte con la crusca (la canìje) e il fratellino con la sedia. Sulla destra la nonna «fila» la lana ridotta a soffici cordoncini (li micille) dal lanaiolo (lu lanare), e sotto la cappa del camino (lu camine) la nuora fila il lino alla conocchia (la cunòcchje). Addossato alla sponda del camino, l'uomo richioda le scarpe (armette li volle) perché in estate i chiodi sogliono staccarsi dal cuoio rinsecchito. Il cane si scalda al focolare, mentre il gattino è riuscito a sfilare un rocchetto (lu cannucce) dall'arcolaio e ci si diverte un mondo.

Dalla uncinaia (la 'cijite) del soffitto, oltre alle due pacche di maiale con ventraglie, pendono altre provviste da cui il capofamiglia stacca peperoni per l'arrosto. Sull'angolo sinistro è collocato «lu cuncare» per le conche tradizionali, piatti, ecc., con sul fondo «lu scudellare» sul quale è sospesa la tavola con forme di pecorino da asciugare.

 

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