Torna alla Home Page
il Territorio delle Comunità Montane Le Popolazioni Montane Le Valli Fluviali Pesaggi e Beni Culturali
 
  Comune di Valle Castellana
Approfondimenti
Foto Album

Il Comune di Valle Castellana si compone di numerosi piccoli borghi disseminati lungo il fiume Castellano, che quasi con l’intero suo percorso segna il confine tra l’Abruzzo e le Marche, e poi va a confluire nel fiume Tronto, proprio entro la città di Ascoli.

È impossibile parlare esaurientemente di tanti piccoli nuclei abitati che, per lo più, hanno tutti una loro storia particolare e che possono riservare le più impensate sorprese al visitatore che vi si recasse col preciso intento di studiare le origini di ciascuno, gli usi, i costumi, i monumenti, le tradizioni folcloristiche e popolari.

Il primo dato storico sicuramente documentato è la strada che partendo da Roma, attraversando la Sabina, metteva nel Picenum toccando l’attuale Accumuli, da dove divergeva tra Pizzo di Sevo e Pizzo di Moscio; attraverso il cosiddetto “Guado di Annibale” (il passaggio che si ritiene usato dai Cartaginesi per entrare nelle nostre zone durante le guerre puniche) la strada entrava nel “Bosco Maltese”, attraversava alcune località, fra cui Leofara, quindi passava tra i  monti di Civitella e di Campli, toccava   Macchia   da   Borea   e    Macchia   da Sole   e ,   attraverso

Faraone raggiungeva Sant’Egidio e poi Sant’Omero. Lungo questa strada si trovava una “statio” romana sulla quale fu edificato il “Castello di Manfredi”, dal nome del re svevo figlio dell’Imperatore Federico II. In precedenza tutta la Valle era stata dominio o quantomeno luogo di transito dei vari ceppi barbarici, come ad esempio i Longobardi (si ricordino i toponimi Vallefara, Leofara, Faraone, ecc.).

 Sarebbe lungo tracciare cenni storici particolari, soprattutto se si pensa che la zona si trovava in una posizione geografica e politica piuttosto singolare, al confine di due regni e di varie “contee”. Tale posizione particolare ha fatto sì che in pratica ad ogni centro abitato corrispondesse un “castello”, dando il nome della Valle.

Moltissimi centri della Valle, nel Regno borbonico, erano “Università” (Comuni) autonome, via via riunificate sotto un’unica denominazione ed un unico Comune.

Da notare come il  Comune, che fa parte della Provincia di Teramo, è invece ecclesiasticamente suddiviso fra le due Diocesi ascolana ed aprutina.

 

Numerosi sono i monumenti degni di nota: dal ricordato Castello di Macchia o Castel Manfrino, la fortezza principale – assieme a Civitella del Tronto – sul confine del Regno, a partire dagli Svevi, esempio poderoso di architettura militare a fini strategici; la Chiesa della SS. Annunziata in Valle Castellana, antichissima, con uno splendido portale gotico e un’antica cripta; la chiesa tardorinascimentale di S. Bartolomeo in Prevenisco; Santa Rufina di Cesano e S. Vito, ricche di opere d’arte (Crivelli e Alemanni) in parte trasferite alla Pinacoteca di Ascoli, ecc.    

 


 

scarica Adobe Acrobat scarica QuickTime scarica macromedia Flash Player