Incorniciata in un suggestivo scenario
di alte cime rocciose e declivi di boschi e d’argilla,
Castelli è situata su uno sperone della catena del Gran
sasso, tra due profonde valli scavate dai torrenti
Leomogna e Rio, a 500 metri sul livello del mare, con una
popolazione di circa 1700 abitanti.
Nei secoli XV e XVI Castelli era già un
affermato centro artistico e i suoi rinomati maestri,
quali i Pompei e i Grue, producevano una pregiata
ceramica ingobbiata e graffita e maioliche a smalto di finissima
fattura. Ma il suo massimo splendore artistico venne
raggiunto nei secoli XVII e XVIII, conseguendo in Italia
ed in Europa un primato di alto prestigio nell’arte della
maiolica, grazie ai suoi grandi artisti, Francesco Grue
(1618-1673), il figlio Carlo Antonio (1655-1723) ed
il figlio di quest’ultimo Francesco Antonio
(1686-1746), che nel 1716 si rese protagonista di una
rivolta contro il feudatario Mendoza; Carmine Gentili
(1678-1763), e i suoi figli Giacomo e Berardino;
i fratelli Candeloro e Nicola Cappelletti;
ed infine Gesualdo Fuina (1755-1822), considerato
l’ultimo grande pittore |
dell’”età aulica” castellana.
La Raccolta Internazionale d’Arte Ceramica Contemporanea,
con oltre 500 opere provenienti da tutto il
mondo;
La
chiesa di San Donato, edificata verso la fine del
secolo XV, non lontana dal centro abitato, fu ricostruita
all’inizio del XVII secolo, quando il suo soffitto
originale di mattoni dipinti fu sostituito da quello con
mattoni eseguiti dal 1615 al 1617 in stile compendiarlo,
che si può ammirare oggi e che costituisce una
composizione unica nel suo genere (la “Cappella Sistina
della maiolica italiana”, la definì Carlo Levi);
La chiesa di San Giovanni Battista,
edificata nel 1602. In essa si conservano la famosa pala
d’altare di Francesco Grue del 1647, rappresentante la
Madonna di Loreto; l’altare con il dipinto di S: Michele
incorniciato da una serie di formelle in ceramica del
1617; due ovali attribuiti a Silvio De Martinis; la statua
lignea della Madonna e parte del pulpito in pietra sculta
del XII secolo, proveniente dall’antica abbazia di S.
Salvatore.
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La chiesa di S. Rocco, chiamata
chiesa della “Cona”, eretta nel 1541 e ricostruita in modo
più semplice nel 1498, che conserva tra l’altro l’affresco
staccato della Madonna dipinta da Andrea De Litio, che nel
1499 fu vista lacrimare.
Da visitare:
Il Museo delle ceramiche,
istituito nel 1984 ha sede in un convento francescano
del XVII secolo;
L’Istituto Statale d’Arte, nato
nel 1905, ad opera di Beniamino Olivieri e Felice Barnabei, oggi tra le istituzioni d’arte più
prestigiose e specializzate d’Italia; |
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