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  Comune di Cermignano (Archeologia)

La località archeologica più importante di Cermignano è quella di Monte Giove dove è probabilmente riconoscibile un centro fortificato (ocri) dei Sabini con un'area cultuale interna che ha restituito una figura femminile in lamina d'argento (cm. 14) di età tardo-orientalizzante (fine VII ed inizi del VI secolo a.C.). Successivamente, in età repubblicana, l'area cultuale fu trasformata in un grande santuario d'altura, il più grande del territorio dei Sabini adriatici, dedicato ad Ioue (Giove). Le vecchie ricerche del Barnabei nel 1887 (Not.Sc., 1888, 291-292) ed i scavi della Scrinari del 1974, hanno permesso di ricostruire l'esistenza di un edificio templare a più ambienti con abitato vicino utilizzato fino al tardo impero, abitato che ha restituito pavimenti a mosaico. Fra i materiali rinvenuti, oltre la laminetta in argento, si segnalano un bronzetto raffigurante Giove nell'atto di scagliare dei fulmini, altri tre bronzetti, un'antefissa a forma di testa muliebre e frammenti di una statuetta fittile, ora perduti. Allo stesso santuario si devono attribuire le iscrizioni presenti nel fondo Saputelli e nella chiesa di S. Salvatore: la prima è riferibile ad una base votiva, mentre la seconda è una dedica del console romano dell' 11 a.C., Paolo Fabio Massimo, pontefice e patrone della colonia di Hatria. Alla strada interna Roma, Teramo, Penne deve riferirsi il cippo miliario rinvenuto dal Barnabei sul Monte Giove con indicazione di 125 miglia da Roma: (milia) p(assuum)CXXV.

Altre località che hanno restituito materiali di età romana riferibili a ville rustiche sono quelle di: Colle con resti di una macina per il grano; Saputelli con materiale ceramico superficiale; Villa Carbone con resti di tre vasche circolari in pozzolana durissima.

sulla sinistra Bronzetto del III sec. a.C.
sulla destra Laminetta votiva in argento, VII-VI sec. a.C. ambedue dagli scavi di Monte Giove.

 

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